50 anni
fa, esattamente l’8 maggio 1970 usciva Let it be il dodicesimo ed ultimo
album dei Beatles.
Nonostante
fu registrato quasi totalmente in sessioni precedenti ad Abbey Road (pubblicato
nel 1969), l'album Let It be venne immesso sul mercato solo nel 1970.
Il disco,
inizialmente concepito con il titolo Get Back, venne concepito da Paul
McCartney come un “ritorno alle origini”: i Beatles dovessero abbandonare
le strumentazioni elettroniche e le sovraincisioni a vantaggio delle
registrazioni in presa diretta.
Nasce
così l’dea di un concerto sul tetto dell'edificio che ospitava gli uffici della
Apple Corps al n° 3 di Savile Row (detto anche "Rooftop
Concert"). Ringo Starr lo ricorda così: «C'era l'idea di suonare
dal vivo in qualche posto. Ci stavamo domandando dove saremmo potuti andare —
magari il Palladium o il deserto del Sahara. Ma avremmo dovuto portarci dietro
tutta la roba, così decidemmo: "Saliamo sul tetto!"». Entrarono ben presto nella leggenda pur non rappresentando una vera e propria novità, infatti prima di loro lo avevano già fatto i Jefferson Airplane il 19 novembre 1968 sul tetto dello Schuyler Hotel di New York, ma dopo di loro li hanno emulati artisti come gli U2 ed una versione fatta dai pupazzi dei Muppet.
Ed è proprio di pochi giorni fa la notizia che il regista de Il Signore degli Anelli, Peter Jackson, sarà a capo della regia Let It Be, un documentario sulle sessioni di registrazione dell’album Let It Be basato su una raccolta di materiale pari a ben 55 ore di filmati del tutto inediti.
La pellicola sarà prodotta grazie alla collaborazione di Apple Corps e WingNut Films in collaborazione con Paul McCartney, Ringo Starr, Yoko Ono Lennon e Olivia Harrison.
Guarda
il Rooftop Concert
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